NOI, LORO E GLI ALTRI

 


Gli altri.
(tutto vero, dal momento che mi sono accorta di questo, sono cambiate delle situazioni)
Ciascun adulto vede gli altri a modo suo: cioè a seconda dei condizionamenti con i quali lui personalmente ha avuto a che fare, e del modo in cui si è rassegnato a lasciarsene determinare. Ne deriva un grave equivoco, di cui pochi si accorgono: quando un adulto parla degli altri, e si comporta e ragiona in base agli altri, crede di riferirsi a un termine oggettivo, cioè a una moltitudine che tutti si figurano nello stesso modo in cui se la figura lui, e sta invece esprimendo qualcosa che riguarda lui solo. Le conseguenze di tale equivoco sono enormi: su questi altri si fondano infatti tutti quei contenuti della coscienza che si dicono collettivi, quali per esempio lo Stato, la morale, la cultura ecc. con tutti i sentimenti e le emozioni che essi suscitano – e su tali contenuti poggia interamente ciò che si chiama RAZIONALITÀ. Apparentemente sono tutti modi in cui un adulto riesce a pensare non con la propria testa, ma con la testa di quegli altri che, a suo parere, nel loro insieme pesano e contano più di lui: ma, dato che gli altri non esistono al di fuori delle sue personali proiezioni, quei contenuti collettivi, e la razionalità, e il buon senso esprimono non la mentalità di una popolazione reale, ma solamente le resistenze del singolo a fidarsi di sé. In tal senso, costituiscono un fenomeno paragonabile a certe fobie, per le quali ci si vieta di fare o dire determinate cose, temendo che non-si-sa-chi possa fare nonsisacosa per punirti di averle fatte o dette.
E veramente grande è, qui, l’opera dell’ingegno: quanta creatività, quanta coerenza e tenacia vengono adoperate da ciascun adulto per tener vivi e perriempire di senso quei contenuti collettivi riferiti a una collettività irreale, e quindi di per sé vuoti! Quante cose potrebbe invece pensare e realizzare ciascun adulto, se invece di sprecare le suo forze per far esistere gli altri e la loro mentalità e il potere che attribuisce loro, le adoperasse per esistere lui un po’ di più. Ma la maggior parte delle persone non osa neppure immaginare come sarebbe il mondo se quei fantomatici altri sparissero (voi ci avete mai provato?).
Dagli altri e da quei contenuti collettivi occorre in ogni caso distanziarsi, sia quando si comincia a scoprire la SAPIENZA, sia quando ci si avventura nell’Aldilà. Per stabilire una connessione autentica con il proprio Io grande, bisogna cioè imparare a lasciarsi alle spalle quelle convinzioni, regole, valori, validità, ragionamenti e parole altrui, che valgono in tutti quei contesti in cui tu coincidi con il ruolo che rivesti nel mondo degli altri. E tale superamento non è mai né definitivo, e nemmeno durevole: scivolare di nuovo indietro, ricominciare a pensare e a parlare come gli altri è bensì facilissimo tanto nella sapienza che nell’esplorazione dell’Aldilà, specialmente quando nell’una o nell’altra capita di toccare argomenti connessi con la posizione sociale o la famiglia.
Il vocabolario di Igor Sibaldi 📚💭


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Considerate pura follia tutto quello che leggerete in questo gruppo se avrete la necessità di aggrapparvi alle Vostre certezze.
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"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."