Quando essere complottisti significa prevedere il futuro.
In realtà sui social ci si imbatte in un colabrodo di informazioni dove diventa davvero difficile districarsi.
Spesso i complottisti parlano senza nessuna reale consapevolezza di quello che dicono. Eppure molte previsioni si sono materializzate.
Ma appunto a parlare o a diffondere notizie vere o false sono persone che senza nessun titolo e spesso senza nessun approfondimento fanno dilagare una notizia (ripeto, vera o falsa).
In un certo senso è per questo stesso motivo che sono giustificati.
Ma perché (come abbiamo visto in questi ultimi due anni) quando a diffondere notizie false sono persone con titoli e che dovrebbero avere approfondimenti sulle loro affermazioni, le autorità o la stampa non danno lo stesso tipo di risalto?
Perché si fanno due pesi e due misure?
È ignoranza questa, scarsa onestà intellettuale o è un sistematico metodo machiavellico?
Ezio Porto
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