LA STORIA SEGRETA DEGLI ITALIANI (parte 37)
I SUPER SAPIENS DI ENKI E LA REGINA TEODOLINDA
I primi due re Longobardi, Alboino e Clefi, morirono assassinati. Seguirono dieci anni di anarchia, con il regno longobardo senza un re e frammentato in 35 ducati governati da tante tribu' di uomini indipendenti fra loro. Tentò di approfittarne l'Imperatore Super Sapiens Enlilita-bizantino Maurizio (dell'impero Romano d'oriente), che stipulò un accordo con i Franchi per riconquistare l'Italia e riannetterla nell'impero.
I Longobardi, tuttavia, vista la minaccia, decisero organizzare tutte le varie tribu' dei ducati e porre fine all'anarchia. Cosi' elessero un re che avesse un forte ascendente sulla mandria umana, Autari (584-590), che riuscì a respingere le incursioni franche.
I successori di Autari, Agilulfo (590-616) e Rotari (636-652), espansero ulteriormente il regno strappando ai Semidei Bizantini l'Emilia, la Liguria e persino il veneto che era fino ad allora ancora nelle mani dei Super Sapiens di Enki (la stirpe sfuggita da Mediolanum).
I Longobardi cecarono una forma di dominio più organizzata avvalendosi della consulenza dei prigionieri Super Sapiens veneti; cosi' abbozzarono delle leggi scritte.
Nel 603, i Super Sapiens Enkiti avevano ormai acquisito uno status di semi-libertà (una sorta di prigionieri politici) e molti di loro si addentrarono negli alti ranghi dirigenziali della Chiesa Romana. In questo stesso periodo infatti si assistette ad una massiccia conversione al cattolicesimo (da parte della massa) grazie ad una larga propaganda e varie imposizioni guidate dalla stretta collaborazione tra questi Semidei Enkiti e la regina Longobarda Teodolinda,
I nostri mandriani, avendo perduto il loro potere, stavano cercando di recuperarlo attraverso la religione e l'istituzione della grande Chiesa di Roma che non aveva mai perduto la sua influenza sul popolo, anzi al contrario, non aveva mai smesso di crescere in influenza ed in ricchezza.
(Continua...)
I SUPER SAPIENS DI ENKI E LA REGINA TEODOLINDA
I primi due re Longobardi, Alboino e Clefi, morirono assassinati. Seguirono dieci anni di anarchia, con il regno longobardo senza un re e frammentato in 35 ducati governati da tante tribu' di uomini indipendenti fra loro. Tentò di approfittarne l'Imperatore Super Sapiens Enlilita-bizantino Maurizio (dell'impero Romano d'oriente), che stipulò un accordo con i Franchi per riconquistare l'Italia e riannetterla nell'impero.
I Longobardi, tuttavia, vista la minaccia, decisero organizzare tutte le varie tribu' dei ducati e porre fine all'anarchia. Cosi' elessero un re che avesse un forte ascendente sulla mandria umana, Autari (584-590), che riuscì a respingere le incursioni franche.
I successori di Autari, Agilulfo (590-616) e Rotari (636-652), espansero ulteriormente il regno strappando ai Semidei Bizantini l'Emilia, la Liguria e persino il veneto che era fino ad allora ancora nelle mani dei Super Sapiens di Enki (la stirpe sfuggita da Mediolanum).
I Longobardi cecarono una forma di dominio più organizzata avvalendosi della consulenza dei prigionieri Super Sapiens veneti; cosi' abbozzarono delle leggi scritte.
Nel 603, i Super Sapiens Enkiti avevano ormai acquisito uno status di semi-libertà (una sorta di prigionieri politici) e molti di loro si addentrarono negli alti ranghi dirigenziali della Chiesa Romana. In questo stesso periodo infatti si assistette ad una massiccia conversione al cattolicesimo (da parte della massa) grazie ad una larga propaganda e varie imposizioni guidate dalla stretta collaborazione tra questi Semidei Enkiti e la regina Longobarda Teodolinda,
I nostri mandriani, avendo perduto il loro potere, stavano cercando di recuperarlo attraverso la religione e l'istituzione della grande Chiesa di Roma che non aveva mai perduto la sua influenza sul popolo, anzi al contrario, non aveva mai smesso di crescere in influenza ed in ricchezza.
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