LA FARINA PER RIEMPIRE LA PANCIA, COME IL FORAGGIO PER LE MUCCHE

 


Ritorno a parlare del grano....
Quando nella bibbia leggiamo che agli ebrei piovve la manna dal cielo, la dottrina eclesiastica ci ha abituati a vederlo come un fatto miracoloso da prendere alla lettera.
Ma per prenderla alla lettera bisognerebbe vedere cosa vi sia davvero scritto sulla bibbia e non la reinterpretazione canonica, semplificata.
Ve la butto la': questi avevano lasciato l'egitto con la promessa che Javhe' li avrebbe portati nella terra promessa, ad un certo punto sovvenne la fame.
Javhe' altro non e' che la figura di Enlil reinterpretata in versione cattolica a partire dai concili di Costantino (leggete "la storia segreta degli italiaani").
Dunue Javhe'-Enlil ossia il signore dell'alto, della montagna, il dio della guerra, colui che voleva che l'uomo restasse fedele alla sua natura e cioe' che restasse schiavo.
Insomma Javhe' insieme al suo manipolo di sott'ufficiali, dovevano pur sfamare la mandria umana, alla quale avevano promesso una terra indipedente.
Allora escogitarono un sistema che riempisse le pance degli adamiti: la polvere di manna!
In questo modo impastando la farina con l'acqua gli uomini ebbero cibo, affanculo poi se queste polveri, queste farine, facessero bene o male, l'importante che a pancia piena, la mandria umana continuasse a girare la ruota...
Dunque la manna che piovve dal cielo sta a significare, che chi era al comando, diede alla mandria affamata della farina, frutto di una pianta geneticamente modificata che non dava (e non da) nessun valore nutritivo se non il fine ultimo di garantire pancia piena.
Non molto diverso da dare paglia mischiata ad acqua alle mucche (peccato però che il fieno sia l'alimento naturale delle mucche, la farina di sicuro non rappresenta il nostro alimento naturale).
Diciamo amen.

Ezio Porto

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