SIBALDI: FATE QUELLO CHE DICO, NON FATE QUELLO CHE FACCIO

 


Igor Sibaldi, un filosofo moderno, i cui pensieri mi hanno dato molti spunti di riflessione, come me, penso anche a molte altre persone.
Intervistato su cosa ne pensasse del "green pass" egli ha dichiarato di non volersi schierare, non vorrebbe far parte di questa diatriba che il governo impone.
Come dire io sono al di sopra, non scendo in queste stupide contese.
Capisco le sue parole e le condivido ma in pratica, tolta tutta la sua leziosità da maestro (che francament non sopporto) trovo resti anche l'ipocrisia a mio giudizio del suo comportamento.
Infatti ai seminari in cui prende parte e' imposto il green pass.
Lui dice che non dipende da lui ma dall'organizzazione, ok, capisco anche questo, ma cosa vuol dire?
Che se l'organizzatore dei suoi seminari improvvisamente volesse riservare l'accesso solo alle donne o solo agli uomini, lui non potrebbe farci nulla?
D'accordo sono le disposizionii di legge, non possiamo metterci contro la legge, chiaro, ma ci sono stati esempi anche italiani (vedi Bugo o Salmo) in cui gli artisti o gli oratori, si sono rifiutati di prendere parte ad uno spettacolo, per non discriminare nessuno.
Ecco secondo me essere al di sopra vuol dire poi avere il coraggio di essere al disopra e al di fuori, vuol dire come dice lui stesso, non schierarsi; dunque se lo stato impone il green pass per entrare ai suoi seminari, lui e' nella posizione di schierato, se decide di far entrare solo le persone con il green pass.
Avrebbe potuto organizzare seminari all'aperto o disdire addirittura gli incontri per nn schierarsi o per non fare discriminazioni.
Ma lui invece sceglie di fare i suoi seminari alle condizioni del green pass, e sopratutto pone i suoi interessi economici al di sopra delle stesse sue idee ed affermazioni.
Chiaramente ognuno di noi deve portare la pagnotta a casa, capisco anche questo, ma allora le sue parole e i suoi seminari non sono poi cosi' diversi da una celebrazione liturgica, dove il prete dice "fate quello che dico, non fate quello che faccio"
Ezio Porto

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