SE CRISTO NON E' RISORTO, LA FEDE DIVENTA INUTILE

 


Il 4 febbraio 1859 il Dr. Tischendorf, uno studioso biblico tedesco professore di teologia, scoprí 346 fogli di un codice antico nel monastero di Santa Caterina, sul monte Sinai. Erano scritti in greco su pelle d’asino, si di essi erano incisi il vecchio testamento il nuovo testamento, datati al 380 d.C. Era la Bibbia più antica mai ritrovata, La Bibbia Sinaitica. Ora in mostra al British museum di Londra.
La sottoposero a numerosi esami all’ultravioletto, rivelando numerose sostituzioni di passaggi compiuti da almeno nove differenti redattori, grazie ai pigmenti d’inchiostro trattenuti in profondità nella pelle su cui é scritto il testo.
Se si fa un confronto tra il Nuovo Testamento della Bibbia Sinaitica con il nuovo testamento odierno, si possono accertare ben 14.800 alterazioni. Ma ciò che saltò subito agli occhi, creando un giustificato allarme nella chiesa, non fu tanto ciò che vi era scritto, ma ciò che mancava rispetto alle altre bibbie di epoca piú recente, e cioè la miracolosa nascita verginale di Gesù e la sua resurrezione in cielo.

Contraddizioni bibbliche
(Gesú il Che Guevara Dell’Anno Zero pag. 29)

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"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."