GIUSEPPE DE DONNO: UN MEDICO, UN UOMO

 


Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
G.Falcone

Ha sconvolto in molti quella della morte del medico mantovano Giuseppe De Donno, nome legato a doppio filo alla ricerca sulla terapia al plasma per combattere il coronavirus. L’uomo si è tolto la vita nel pomeriggio di oggi nella sua casa di Curtatone, nel Mantovano. Lo riporta la Gazzetta di Mantova. Aveva 54 anni e si sarebbe impiccato.

Lo scorso giugno De Donno aveva lasciato l’ospedale Carlo Poma dopoanni di onorato servizio per diventare medico di medicina generale. Nei primi mesi della pandemia di Covid era diventato molto noto per la ricerca sulla plasmoterapia che gli aveva attirato le simpatie di un nutrito gruppo di sostenitori. Aveva anche polemizzato con virologi, esperti e osservatori. Da mesi giravano voci sulla stanchezza del medico, che dopo 27 anni aveva deciso di optare per un cambiamento drastico nella sua vita.

Nel reparto di Pneumologia era stato in prima linea contro l’epidemia e soprattutto aveva condotto la sperimentazione sull’utilizzo del plasma, poi aveva lasciato l'ospedale dove era entrato dopo la laurea per diventare medico di famiglia a Porto Mantovano. In questo periodo "ho avuto tantissime critiche e attacchi, ma io ho sempre voluto salvare più vite possibile", diceva nella sua ultima intervista. "Oggi la coscienza a posto ce l'ho", diceva a una tv locale. Sui social in molti si dicono increduli per il suicidio di De Donno, fino a lanciare ombre sulla morte del medico spesso controcorrente.

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