SPARTACO E LA RIBELLIONE DEGLI SCHIAVI

 


LA STORIA SEGRETA DEGLI ITALIANI (parte15)
SPARTACO E LA RIBELLIONE DEGLI SCHIAVI.

Il trattamento disumano degli schiavi, i quali, secondo la legge, non erano persone, ma strumenti dei quali il padrone poteva abusare, danneggiare o uccidere senza conseguenze legali, portò essi a rivoltarsi più volte a Roma nel tentativo di ottenere la libertà o un miglioramento delle loro condizioni.

Le prime due ribellioni, o guerre servili (scoppiate rispettivamente nel 135 a.C. e nel 104 a.C.), pur necessitando di anni di interventi militari diretti dal comando dei Super Sapiens per essere sedate, non minacciarono mai l'inesorabile avanzamento dell'ordinamento mondiale voluto ricordiamolo direttamente dai nostri "creatori" (Elohim, Annunaki) e dato poi in deroga di compimento ai nostri mandriani (Semidei, Fenici, Super Sapiens, Razza del Serpente...).

La terza guerra servile invece, fu' condotta dallo schiavo e gladiatore Spartaco (scoppiata a Capua nel 73 a.C.), mise in forti difficoltà il comando di Roma, che sottovalutò la minaccia: nei primi tempi numerose legioni subirono non pronosticate sconfitte contro gli schiavi ribelli, il cui numero era rapidamente cresciuto fino a 70.000.

Da Mediolanum furono inviate nuove legioni sotto il comando del Semidio Marco Licinio Crasso, la ribellione venne schiacciata nel 71 a.C. Circa 10.000 schiavi fuggirono dal campo di battaglia, mentre 6.000 di essi vennero crocifissi lungo la Via Appia, da Capua a Roma. La rivolta scosse la società dei mandriani Super Sapiens, che «a causa della grande paura sembrò incominciare a trattare i propri schiavi meno duramente di prima», ricordiamo anche la probabile modifica genetica alla quale nei secoli i Super Sapiens si sottoposero per passare dalle fattezze dei "giganti" a quelle degli uomini "comuni" proprio per paura di essere facilmente riconosciuti dall'orda di forza lavoro e schiavi.

Anche la condizione legale e i diritti degli schiavi romani incominciarono a mutare: durante il principato di Claudio il Semidio (41-54), fu promulgata una costituzione che puniva l'assassinio di uno schiavo anziano o ammalato, e che dava la libertà agli schiavi abbandonati dai loro padroni,mentre, durante il regno di un altro mandriano Antonino Pio (138-161), i diritti degli schiavi furono ulteriormente ampliati e tutelati, con la limitazione degli abusi che i padroni potevano commettere e l'istituzione di un'autorità teoricamente indipendente cui gli schiavi si potevano appellare.

(...Continua)

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