LA NASCITA DELLE CITTA'-STATO.
LA STORIA SEGRETA DEGLI ITALIANI (parte 4)
Fu' cosi' che dopo aver sperimentato come potesse funzionare una società a carattere piramidale e in che modo la mandria umana potesse essere gestita anche se numerosa, dalle isole, i nostri mandriani si spostarono verso gli appennini, infatti durante la metà del II millennio a.C., si assistette ad una terza ondata migratoria, associata alla civiltà appenninica e alla cultura delle Terramare,
I nostri mandriani avevano acquistato esperienza sul campo, dunque questi sapiens italici furono operai molto ubbidienti, eseguivano gli ordini e le mansioni che venivano loro affidate con piu' precisione.
Lavorarono il bronzo in stampi di pietra e argilla. Svilupparono rapidamente una metallurgia originale (pugnali, spade, rasoi, fibule bronzee) e costruirono dighe per proteggersi dalle inondazioni. Furono anche agronomi, coltivando fagioli, vite, ulivo, grano e lino. Stanziali nella pianura Padana ma con un'estensione eccezionale grazie ai traffici commerciali del bronzo con il sud.
Alla fine del II millennio a.C., furono trasportati nella nostra penisola altri sapiens probabilmente appena sfornati da Gobekli Tepe (il laboratorio in Turchia, l'Eden).
Devo fare una doverosa precisazione per facilitare la narrazione cerco di riassumere i concetti, ma con "appena sfornati" non intendo per nulla dire che i nostri creatori erano in grado di creare uomini già pronti agli ordini o in età da lavoro, il trascorrere del tempo infatti e' una caratteristica che dal punto di vista umano trascorre in termini di secoli e millenni, tempo che potrebbe scorrere in modo diverso e/o essere percepito in modo diverso dai nostri "creatori".
Ritornando alla nuova mandria umana, questa formò la cultura protovillanoviana, legata alla cultura dei campi di urne, nonché al lavoro del ferro.
Furono queste società molto avanzate che diedero inizio alle città-stato, i primi regni della penisola.
LA STORIA SEGRETA DEGLI ITALIANI (parte 4)
Fu' cosi' che dopo aver sperimentato come potesse funzionare una società a carattere piramidale e in che modo la mandria umana potesse essere gestita anche se numerosa, dalle isole, i nostri mandriani si spostarono verso gli appennini, infatti durante la metà del II millennio a.C., si assistette ad una terza ondata migratoria, associata alla civiltà appenninica e alla cultura delle Terramare,
I nostri mandriani avevano acquistato esperienza sul campo, dunque questi sapiens italici furono operai molto ubbidienti, eseguivano gli ordini e le mansioni che venivano loro affidate con piu' precisione.
Lavorarono il bronzo in stampi di pietra e argilla. Svilupparono rapidamente una metallurgia originale (pugnali, spade, rasoi, fibule bronzee) e costruirono dighe per proteggersi dalle inondazioni. Furono anche agronomi, coltivando fagioli, vite, ulivo, grano e lino. Stanziali nella pianura Padana ma con un'estensione eccezionale grazie ai traffici commerciali del bronzo con il sud.
Alla fine del II millennio a.C., furono trasportati nella nostra penisola altri sapiens probabilmente appena sfornati da Gobekli Tepe (il laboratorio in Turchia, l'Eden).
Devo fare una doverosa precisazione per facilitare la narrazione cerco di riassumere i concetti, ma con "appena sfornati" non intendo per nulla dire che i nostri creatori erano in grado di creare uomini già pronti agli ordini o in età da lavoro, il trascorrere del tempo infatti e' una caratteristica che dal punto di vista umano trascorre in termini di secoli e millenni, tempo che potrebbe scorrere in modo diverso e/o essere percepito in modo diverso dai nostri "creatori".
Ritornando alla nuova mandria umana, questa formò la cultura protovillanoviana, legata alla cultura dei campi di urne, nonché al lavoro del ferro.
Furono queste società molto avanzate che diedero inizio alle città-stato, i primi regni della penisola.
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