Molti di noi si rendono conto di vivere in un sistema "chiuso", fisicamente, mentalmente.
Leggo e vedo in giro sui social il fiorire nascere di "risvegliati" e guru del web che indicano alle persone improbabili sistemi per uscire da questa prigione.
In realtà questo e' un discorso che ripeto da anni ma sembra che si faccia fatica ad accettare questi punti essenziali della nostra stessa essenza:
- Il risveglio deve essere rivolto dentro di noi e non verso gli altri. Devo essere io a svegliare me stesso e non io a svegliare gli altri, dal momento stesso che mi sento in dovere di dover indicare la via della conoscenza ad altre persone vengo accecato dalla presunzione di essere "arrivato". Ma non solo, perche' salendo sull'altare indico me come "messia" portando nelle persone solo illusione ed apatia e lecchinaggio.
Illusione, perche' illudo gli altri di aver scoperto una via d'uscita (in realtà rifletterei la mia stessa illusione).
Apatia, perche' indurrei nelle persone la speranza che si possa uscire seguendo la via che io indico, e non a ricercare la propria via verso la conoscenza, poiche' non vi e' una via unica, ma ognuno di noi ne ha una sua personale (con infiniti bivi).
Lecchinaggio e' il servilismo cieco, l'idolatria, il prendere le parti del proprio maestro senza valutare obiettivamente cio' che dice.
- Il secondo punto e' che non vi e' una via d'uscita. Siamo nati prigionieri (non schiavi) per sperimentare la materia.
Potremmo con questa carne ed ossa vivere al di fuori del sistema chiuso?
Potrebbe un pesce vivere al di fuori dall'acqua?
Potrebbe Super Mario Bross vivere al di fuori del gioco?
Chi vi indica la via d'uscita e' un falso messia, guardatevi dalle sue parole, ma allo stesso tempo non fate affidamento a quel che dico io, guardate piuttosto la vita privata che conduce il vostro "maestro".
Vi renderete presto e spesso conto di essere difronte ad una persona disadattata con problemi seri sociali e famigliari.
EZIO PORTO
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