E' MORTO DON RAFFAE'

 


E' morto il "Professore Vesuviano" con lui tanti segreti vengono sepolti.
E' morto Raffaele Cutolo, il 17 febbraio del 2021, aveva 79 anni, era in carcere dal 1979. Cutolo, conosciuto come "Il Professore" fu' il fondatore della NUOVA CAMORRA ORGANIZZATA, un organizzazione che nasceva dalle ceneri della Bella Società Riformata, l'organizzazione camorristica napoletana degli albori e che aveva legami e rituali con la massoneria.

Uno dei documenti audio ritrovati che testimoniano questi rituali e l'aspetto leggendario imposto da Cutolo è il cosiddetto "giuramento di Palillo", un giuramento cerimoniale di iniziazione registrato su audiocassetta sequestrato a Giuseppe Palillo, affiliato di Cutolo, al momento del suo arresto. La cassetta conteneva suoni e canzoni e un lungo monologo. La voce non fu riconoscibile in maniera chiara, essendo l'audio di pessima qualità, ma tutto lasciava pensare che fosse quella dello stesso Cutolo. La cerimonia veniva definita, nel gergo camorristico, "battesimo", "fidelizzazione" o "legalizzazione." L'apertura del monologo si soffermava sul valore dell'omertà: Omertà bella come m'insegnasti, pieno di rose e fiori mi copristi, a circolo formato mi portasti dove erano tre veri pugnalisti.

La storia leggendaria, racconta di alcuni cavalieri camorristi spagnoli che, dopo essere stati esiliati dalle loro terre, giunsero in Campania, in Calabria, in Sicilia e in Sardegna dove fondarono una "società divina e sacra". Dopo mille diatribe tra questi cavalieri spagnoli, fu trovato l'accordo per la definitiva riconciliazione nelle stanze del castello di Ottaviano, luogo che per Cutolo aveva da sempre avuto un valore simbolico. Fino a quando sette cavalieri raccolsero il potere della società e lo consegnarono a Cutolo. Seguiva poi la descrizione della cerimonia con il taglio sul braccio e il patto di sangue per rendere effettiva la "fedelizzazione".

«Un camorrista deve sempre ragionare con il cervello, mai con il cuore... Il giorno in cui la gente della Campania capirà che vale più un tozzo di pane libero che una bistecca da schiavo, quel giorno la Campania ha vinto veramente... Noi siamo i cavalieri della camorra, siamo uomini d'onore, d'omertà e di sani princìpi, siamo signori del bene, della pace e dell'umiltà, ma anche padroni della vita e della morte. La legge della camorra a volte è spietata, ma non ti tradisce.»

La formula d'apertura era: "Con parole d'omertà è formata società". Il giuramento finale era: "Giuriamo di dividere con lui gioie, dolori, sofferenze... però se sbaglia e risbaglia ed infamità porta è a carico suo ed a discarico di questa società e responsabilizziamo il suo compare di sangue". L'elenco di tutti i "fidelizzati" sarebbe poi stato conservato presso una delle stanze del castello di Ottaviano, nascosto in una nicchia nella parete e tenuto in cura da sua sorella, Rosetta Cutolo.

Servendosi dei ricavati delle tangenti imposte dai suoi fedelissimi fuori dal carcere, Cutolo riesce ad investire attentamente i guadagni all'interno dello stesso carcere di Poggioreale per aiutare le condizioni dei giovani detenuti.

Cutolo uso' anche il suo ascendente per ricomporre liti e dispute all'interno del carcere. I risultati non si fecero attendere: la popolarità tra gli ex-detenuti era altissima i legami di gratitudine molto saldi e un mare di soldi cominciarono ad affluire nelle casse del Professore.

Già nel 1980 la NCO poteva contare su circa 10.000 affiliati.

Il passaggio da gruppo di affiliati legati da un patto di sangue ad organizzazione affaristica ramificata come una holding e connessa con la politica e con gli ambienti finanziari, avvenne dopo il terremoto del novembre del 1980, quando le cellule cutoliane cominciarono ad infiltrarsi negli appalti per la ricostruzione o a richiedere tangenti ai grossi cantieri che nascevano come funghi a Napoli e provincia e in buona parte della Campania.

Nella relazione sulla camorra, presentata nel 1993 dalla Commissione Parlamentare Antimafia, la veloce diffusione della NCO da semplice banda carceraria ad holding mafiosa venne spiegata come segue:

«Ad un ceto delinquenziale sbandato e fatto spesso di giovani disperati, Cutolo offre rituali di adesione, carriere criminali, salario, protezione in carcere e fuori. Si ispira ai rituali della camorra ottocentesca, rivendicando una continuità ed una legittimità che altri non hanno. Istituisce un tribunale interno, invia vaglia di sostentamento ai detenuti più poveri e mantiene le loro famiglie. La corrispondenza in carcere tra i suoi accoliti è fittissima e densa di espressioni di gratitudine per il capo, che si presenta alcune volte come santone e altre come moderno boss criminale. Vive di estorsioni, realizzate anche attraverso la tecnica del porta a porta. Impone una tassa su ogni cassa di sigarette che sbarca. Vuole imporsi ai siciliani, che non si sottomettono. Impera con la violenza più spietata.»

Anche le alleanze con altre realtà delinquenziali extra-regionali diventano numerose: oltre che con la Sacra Corona Unita pugliese, Cutolo stringe i rapporti con la 'ndrangheta,Cutolo stringe anche accordi con le bande lombarde di Renato Vallanzasca (detto "il bel Renè") e la Banda della Magliana romana.

Cutolo fu piu' volte collaboratore con i servizi segreti italiani, aveva collegamenti con i brigatisti e si dimostrò disponibile per far liberare Aldo Moro, ma solo se ci fosse stata la volontà politica di salvarlo. Purtroppo Moro serviva morto, come anno dimostrato i tanti fatti emersi dalle indagini successive.

Alla fine del 1978 nasce la cosiddetta Nuova Famiglia, formatasi da una precedente alleanza denominata "Onorata Fratellanza", una confederazione di clan creata ad hoc per eliminare i cutoliani. Il conflitto che ne scaturì fu molto cruento, la guerra si conclude con un indebolimento dei cutoliani e con un rafforzamento della presenza camorristica nel napoletano.

Alla fine degli anni '80 una serie di blitz e una catena di omicidi (tra cui quello del figlio di Cutolo, Roberto, e quello del suo avvocato, Enrico Madonna, decretarono il tramonto dell'organizzazione. Dopo la fine della NCO, fino ad ora non vi sono stati piu' capi in grado di tenere unite le cosche, per le strade del napoletano fino ad ora imperano clan e boss di quartiere in perenne lotta tra loro.

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