LE FRODI DEL VOTO USA 2020, SONO PARTITE DALL'ITALIA

Arturo D’Elia e Antonio Rossi sono stati arrestati dalla procura di Napoli con l’accusa di avere trafugato 10 gigabyte di dati e informazioni di rilevante valore aziendale al gruppo Leonardo (ex Finmeccanica)
L’ex dipendente di Leonardo arrestato è Arturo D’Elia, che prima di essere messo alla porta si occupava della gestione della sicurezza informatica del gruppo ex Finmeccanica attivo nella difesa, nella sicurezza e nell’aerospazio. Ieri è finito in carcere, su disposizione del gip di Napoli Roberto D’Auria, con l’accusa di avere trafugato 10 gigabyte di dati e informazioni di rilevante valore aziendale.
CHI E’ ARTURO D’ELIA
Il presunto hacker, Arturo D’Elia, 38enne di Eboli, è un ex dipendente di Leonardo dove si occupava proprio di gestione della sicurezza informatica.
LA DEPOSIZIONE DELL'AVVOCATO ALFIO D'URSO SUL TRASFERIMENTO VOTI DA TRUMP A BIDEN AD OPERA DEGLI HACKER DELLA LEONARDO:
L’imputato ha dichiarato che stava lavorando nella struttura di Pescara della Leonardo SPA e ha sfruttato le capacità di crittografia della guerra informatica di livello militare per trasmettere voti scambiati tramite satellite militare della Torre del Fucino a Francoforte, in Germania.

L’imputato giura che i dati in alcuni casi potrebbero essere stati scambiati per rappresentare più del totale degli elettori registrati.

L’imputato ha dichiarato che testimonierà a tutti gli individui e le entità coinvolte nel passaggio dei voti da Donald Trump a Joe Biden quando sarà in totale protezione per se stesso e la sua famiglia.

L’imputato afferma di aver assicurato in una posizione segreta il backup dei dati originali e dei dati scambiati in quanto gli è stata data istruzione di fornire prove in tribunale su questo argomento.

Con la presente dichiaro e giuro che i fatti sopra indicati sono stati dichiarati in mia presenza.

LE ACCUSE DELLA PROCURA DI NAPOLI
D’Elia è in carcere mentre un dipendente dell’azienda, Antonio Rossi, all’epoca dei fatti nell’organismo interno di gestione degli attacchi informatici, è agli arresti domiciliari con l’ipotesi di depistaggio, scrive Repubblica, che aggiunge: “Nell’arco di due anni, sono state spiate le divisioni Aerostrutture e Velivoli attraverso un “trojan” piazzato con una chiavetta usb all’interno di 94 postazioni di lavoro, 33 delle quali presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco”.
LA NOTA DI LEONARDO
Leonardo, in relazione a questo aspetto, precisa, in un comunicato stampa, che “i dati classificati, ossia strategici sono trattati in aree segregate e quindi prive di connettività e comunque non presenti nel sito di Pomigliano”.
SECONDO GLI INQUIRENTI
Per gli inquirenti partenopei i dati prelevati dai profili utente presenti su 33 computer nello stabilimento aziendale di Pomigliano D’Arco (Napoli) sono riferibili a dipendenti, anche con mansioni dirigenziali, impegnati in attività d’impresa finalizzate alla produzione di beni e servizi di carattere strategico.
LE INFORMAZIONI TRASFERITE
Le informazioni, secondo quanto emerso, venivano “impacchettate”, per celarli ai sofisticati sistemi di sicurezza dell’azienda, e poi trasferirli – come se fosse traffico dati lecito – su una pagina web denominata, per la quale è stato richiesto e disposto, ed oggi anche eseguito, il sequestro preventivo.
IL TROJAN DI D’ELIA
Tutto grazie a un trojan realizzato ad hoc dall’hacker, ricavato modificando il codice sorgente di un altro malware, per renderlo ancora più efficace e invisibile, capace di mimetizzarsi con componenti del sistema operativo Windows.
IL RUOLO DI D’ELIA
Dopo i trasferimenti, della sua presenza e del suo operato non restava traccia. D’Elia, anche agevolato dalla sua posizione di esperto della sicurezza, ha inoculato il suo nuovo gioiello software attraverso una pendrive usb e trasferito le informazioni riservate dell’azienda nell’arco di quasi due anni, tra maggio 2015 e gennaio 2017.
LA DENUNCIA DI LEONARDO
Leonardo si è accorta che c’era un traffico dati anomalo e ha denunciato, dando il via alle indagini. A D’Elia il pool cyber crime della Procura di Napoli (composto dai pm Mariasofia Cozza e Claudio Orazio Onorati, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli) contestano l’accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni telematiche e trattamento illecito di dati personali. Inizialmente D’Elia ha anche affiancato gli inquirenti della Polizia e della Procura. Poi, però, quest’ultimi si sono accorti del suo coinvolgimento e si sono dovuti anche preoccupare di portare avanti l’attività tenendo sempre d’occhio l’ignaro indagato.
IL PARADOSSO SU D’ELIA IN LEONARDO
Il paradosso – ha aggiunto il Corriere della Sera – “è che D’Elia, quando le indagini della Procura erano già iniziate, non solo ha continuato a svolgere il suo lavoro di incident handler per raccogliere le prove dell’intrusione, ma addirittura ha affiancato la Polizia postale nelle verifiche preliminari”.
L’ARRESTO DI ANTONIO ROSSI DI LEONARDO
Non meno grave la posizione di un altro dipendente della Leonardo, Antonio Rossi, che era in servizio al Cyber Emergency Readiness Team: per gli investigatori del C.N.A.I.P.I.C. (diretto da Ivano Gabrielli) del Servizio Centrale della Polizia Postale e delle comunicazioni (diretto da Nunzia Ciardi) e del Compartimento campano dello stesso servizio, avrebbe depistato le indagini.
LE ACCUSE DELLA PROCURA DI NAPOLI
Nei suoi confronti, su richiesta dell’ufficio inquirente guidato dal procuratore Giovanni Melillo, è stato emessa una misura cautelare agli arresti domiciliari. Rossi, infatti, aveva riferito che i dati trafugati erano in misura molto minore rispetto alla realtà. Inoltre avrebbe anche nascosto e poi fatto sparire un computer contenente i dati dell’attacco informatico.
...COME VEDETE QUESTI SONO DATI OGGETTIVI, NON VI E' NESSUNA FOLLE TEORIA DEL COMPLOTTO. EFFETTIVAMENTE L'ITALIA SEMBRA DIRETTAMENTE COINVOLTA NELLA FRODE ELETTORALE AI DANNI DI DONALD TRUMP, IL PUNTO ADESSO E' QUALI SARANNO I RISVOLTI. NATURALMENTE I MEDIA CERCANO DI NASCONDERE LA GRAVITÀ DEI FATTI CHE SE INVECE AVESSERO IL DOVUTO PESO PORTEREBBERO AD ARRESTI ECCELLENTI TRA I MANDATARI...

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