BIDEN, L'ONORE DELLE ARMI

 


Joe Biden, numeri alla mano, e ammesso che essi siano reali, è stato il Presidente più votato nella storia degli Stati Uniti d’America.
Ha ottenuto infatti ben 80 milioni di voti, polverizzando clamorosamente il precedente record che apparteneva a Barack Obama il quale nel 2008 aveva ottenuto 69milioni di voti.
Niente male per uno che si è guadagnato il soprannome di “Sleepy Joe” (Joe l’addormentato) e che non brilla di certo per la sua capacità di coinvolgere e trascinare la gente.
Sta di fatto che, al netto di clamorosi e ormai poco probabili sviluppi nella vicenda delle frodi denunciate da Trump, questi sono i numeri ufficiali che dobbiamo prendere per buoni e, quindi, la narrazione che troveremo nei libri di storia è che Sleepy Joe è l’uomo dei record, il più votato di sempre e, quindi, a rigor di logica, anche il più amato e quello che più di tutti nella storia delle elezioni ha saputo conquistare e trascinare il popolo americano.
A guardarlo e sentirlo non sembrerebbe affatto così, ma sicuramente sarà un’impressione sbagliata.
Anche a leggere un po' la sua storia e quella del figlio Hunter non sembrerebbe affatto così, ma anche questa sarà sicuramente un’impressione sbagliata.
Il più votato e il più amato, quindi, il 20 gennaio si insedierà alla Casa Bianca dopo che sarà stata celebrata (in assenza, per la prima volta, del Presidente uscente) la cerimonia di inaugurazione e insediamento accompagnata dal solenne giuramento sulla Bibbia.
Il più votato e il più amato in tale occasione riceverà l’abbraccio del popolo americano che celebrerà il suo insediamento e, infatti, tutto sembra pronto per la grande festa, la città di Washington e il Campidoglio sono stati addobbati per l’occasione e tutto si svolgerà in uno scenario e in un’atmosfera di giubilo e di tripudio come giustamente merita il Presidente più votato e amato della storia.
Solo qualche piccolo dettaglio disturberà la grande festa, ma nulla di che in fondo.
La città di Washington è stata completamente militarizza, protetta da 25.000 soldati della Guardia Nazionale, Capitol Hill è stata completamente blindata con recinzioni di sicurezza, dissuasori in cemento e filo spinato, reti d’acciaio anti-arrampicata, carri armati, elicotteri militari e potenti generatori di corrente elettrica piazzati lungo tutta l’area, tutte le strade intorno al Federal Triangle sono chiuse, decine i posti di blocco e i checkpoint.
La sindaca di Washington ha chiesto e ottenuto una dichiarazione di emergenza ordinando l'assistenza federale fino al 24 gennaio per garantire la sicurezza.
Praticamente la presenza militare nella capitale è la più grande dai tempi della guerra civile americana, ci sono più soldati americani presenti che in Iraq e in Afghanistan.
Ci saranno, quindi, per Biden gli onori di rito, ma praticamente saranno quelli delle armi, in uno scenario di guerra.
A guardare il Campidoglio oggi, esso più che al tempio delle istituzioni e della democrazia somiglia molto di più ad un insediamento militare in tempo di guerra o piuttosto ad una prigione di massima sicurezza invalicabile dove è impossibile entrare o uscire.
Ci viene quindi la preoccupazione che una volta entrati non si possa uscire, ma siamo tranquilli che nonostante sia stato attrezzato e blindato come una prigione, una volta terminata la grande festa riservata al Presidente più votato e amato della storia, lo faranno uscire a piede libero per ricevere il meritato abbraccio del popolo che lo ama così tanto.

Ugo Antani
www.ugoantani.com

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