La pandemia ha dato a tutti la possibilità di indossare delle maschere. Un Carnevale virale senza fine. Possiamo vestirci da soldati anche se non abbiamo fatto il militare. Sembrare chirurghi anche se non sappiamo dov'è il pancreas. Senza volerlo abbiamo dovuto inventare una diversa distanza tra la commedia e la tragedia. Le mascherine ci hanno cambiato il viso, nascosto le labbra, reso sordi. Abbiamo dovuto improvvisare un'altra mimica degli occhi e le mani, disoccupate del contatto, si sono trovate a gesticolare ancor più di quanto l'innata teatralità italiana ci avesse allenato a fare. La Pandemia, un incidente che per l'universo è meno del volo di un grano di sabbia nella tempesta del Sahara, è stata un'altra prova teatrale senza prime e senza repliche. Siamo tanti dilettanti.
Cesare Cremonini
Cesare Cremonini
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