LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO?

 


QUESTO è STATO SCRITTO NEL 1971:

ED ORA RABBRIVIDISCI....

“Lo studente, lo studente, lì, fuori, ha detto che noi entriamo qui dentro di giorno, quando è… è buio.
E usciamo di sera, quando è buio.

MA CHE VITA E' LA NOSTRA?!

Questo, pro forma.
Allora io dico, già che ci siamo, perché non lo raddoppiamo questo cottimo?

Eh? Così lavoriamo anche la domenica.

Magari veniamo qui dentro anche di NOTTE…
Anzi: magari portiamo dentro anche i bambini, le donne… I bambini li sbattiamo sotto a lavorare, le donne ci sbattono a noi un panino in bocca e noi via che andiamo avanti senza staccare.

Avanti, avanti, avanti…avanti, per queste quattro lire vigliacche, fino alla morte. E, così, da questo INFERNO, sempre senza staccare, passiamo direttamente a quell’altro inferno!

Dov’è che ero?

Facevo il cottimista, seguivo la politica dei sindacati! Lavoravo per la produttività, incrementavo io, incrementavo.

E adesso?

Adesso cosa sono diventato?
lo studente dice che siamo come le MACCHINE.

Ecco, io sono come una puleggia, come un bullone.
Ecco, io sono una vite.
Io sono una cinta di trasmissione , io sono una pompa!
E non c’ho più la forza di aggiustarla, la pompa adesso!

Io propongo subito di lasciare il lavoro. Tutti!
E che non lascia il lavoro è un crumiro e un faccia de merda!”

Commenti

DISCLAIMER

Considerate pura follia tutto quello che leggerete in questo gruppo se avrete la necessità di aggrapparvi alle Vostre certezze.
Considerate Satira tutto quello che leggete se i dubbi che sorgeranno in voi e la dissonanza cognitiva perenne in cui vivete diventa difficile da sostenere.
"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."