L'OMS PRENDE LE DISTANZE DAI LOCKDOWN

 Dall’inizio dell’emergenza l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una serie di indicazioni sulle misure da intraprendere per limitare il contagio. Misure spesso riviste. Dietrofront sono arrivati, ad esempio, sull’utilizzo dei guanti, sul farmaco idrossiclorochina o sulla questione degli asintomatici. Nel corso dei mesi Byoblu ve ne ha dato conto, analizzando i numerosi comunicati e le dichiarazioni fatte dai membri dell’Organizzazione. Colpirono quelle rilasciate dal dottor Michael Ryan, Direttore esecutivo del programma di emergenza dell’OMS, che nel mese di aprile arrivò a sostenere la necessità di isolare i contagiati dalle proprie famiglie, portandoli via dalle loro abitazioni. Adesso arriva un altro forte messaggio dall’Organizzazione. A parlare questa volta è David Nabarro medico endocrinologo, consulente speciale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e il cambio climatico e inviato dell’Oms per il Covid-19. Nabarro spiega come l’OMS non abbia mai considerato il lockdown, o confinamento, come una misura primaria per la gestione del virus: “Lo voglio dire ancora: noi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non siamo favorevoli al lockdown come strumento principale per controllare il virus.” E ancora: “Facciamo appello a tutti i leader mondiali: basta utilizzare i lockdown come mezzo di gestione primaria del virus. Sviluppate sistemi migliori per il controllo. Lavorate insieme e imparate gli uni dagli altri, ma ricordate, i lockdown producono una conseguenza che non dovete assolutamente sottovalutare: producono poveri, gente sempre più povera”. Fa un certo effetto sentire l’OMS parlare in questo modo per bocca di Nabarro, dopo che per mesi siamo stati abituati a comunicati di tono e indirizzo apparentemente opposto.


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