SATOR L'ENIGMA DEL QUADRATO MAGICO

È un enigma ancora non risolto. Capita spesso che su alcuni reperti archeologici di trovare un testo con la parola SATOR. Spesso è all'interno di un "quadrato magico" composto da cinque parole: Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas.
Ci sono pochi luoghi in Europa, Italia compresa, in cui entrando in qualche antica cattedrale ci troviamo davanti a questo mistero di cui leggerete nelle prossime righe e che non è ancora stato completamente svelato.

Che cosa c'è scritto?

Queste parole: Sator arepo tenet opera rotas. Sono sempre le stesse parole in ogni luogo dove si trovi il quadrato magico: Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Ungheria e altri Paesi europei. Ebbene, in secoli di studi e interpretazioni, ancora non si è arrivati a concordare sul significato di queste parole. Esistono solo possibili interpretazioni da parte degli studiosi. Ma qual è la particolarità del Quadrato magico?

È una frase palindroma

Sovrapponendo una parola all'altra si ottiene una frase palindroma, cioè che rimane identica letta in qualsiasi verso. Le parole del Quadrato magico del Sator si possono leggere allo stesso modo in orizzontale (dalla prima alla quinta riga) o in verticale (dalla prima alla quinta colonna), o in orizzontale dalla quinta riga alla prima (da destra verso sinistra) o in verticale (dal basso in alto) dalla quinta alla prima colonna. Alcuni studiosi pensano che sia una specie di scongiuro per prevenire disgrazie o una sorta di formula magica per guarire da un male o per superare qualche difficoltà. La parola sator significherebbe Dio (il creatore), mentre tenet significherebbe domina o “regge”, “rotas opera” significa “le opere del creato” e arepo, parola probabilmente proveniente dalla lingua celtica, significa “aratro”.

Una è questa: “Dio domina e regge le opere del creato e ciò che la terra produce”. Un'altra: “Il seminatore sul suo carro dirige le ruote”. Un'altra: “Il seminatore che giudica dirige con cura le ruote”. Un'altra: “Dio dirige e giudica l'intero universo”. E ce ne sarebbero altre ancora. Secondo alcuni altri studiosi, il Quadrato del Sator sarebbe diventato nel Medioevo una sorta di sigillo dei Cavalieri Templari. L'esemplare più antico del Quadrato del Sator fu scoperto nel 1925 a Pompei, e quindi risalirebbe a circa duemila anni fa (Pompei fu sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo). A Pompei, e risalente alla solita epoca, ne fu scoperto un altro una decina d'anni dopo il primo. Tante le possibili spiegazioni, quindi. Ad esempio che Dio regge il cielo, ossia è il re dei cieli, e l'uomo è il solo responsabile di ciò che accade sulla terra. Oppure che Dio manovra le stelle dell'universo come l'uomo manovra le opere della terra (l'aratro).

Lo possiamo trovare in varie parti d'Europa, che possono sembrare molte ma... che molte! In realtà e se ci pensate bene, non lo sono, almeno rispetto al numero di cattedrali, resti archeologici di ogni tipo e insediamenti di varie epoche che esistono in Europa. Abbiamo già visto che un Quadrato magico, su tre righe anziché su cinque, si trova nel cimitero medievale de La Pieve a Campiglia Marittima, in provincia di Livorno. E abbiamo parlato anche dei due ritrovati a Pompei e di duemila anni fa.
Ce ne sono a Roma, a Cirencester in Inghilterra, nel castello di Rochemure, a Oppède, a Puy-en-Velay, nella cappella di Saint-Claire, a Siena, a Collepardo (Frosinone), a Santiago di Compostela, ad Altofen in Ungheria, a Riva San Vitale in Svizzera, a Sermoneta (Latina), ad Aosta, ad Ascoli Satriano (Foggia), a Capestrano (L'Aquila), ad Arcè (Verona), a Ficarra (Messina) e altri ancora.
#T

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