RUDOLF STEINER SULL'ETERNITA'

Può dubitare dell’elemento eterno soltanto chi non lo ha sperimentato. A lato dell’uomo di tutti i giorni, ognuno porta nella sua interiorità anche un uomo “superiore”. Esso rimane nascosto finchè non venga destato, e ognuno non lo può risvegliare in sè che da se stesso. Procurati momenti di calma interiore e in tali momenti impara a distinguere l’essenziale dal non essenziale. Nel sentiero dell’occultismo tutto dipende dall’energia, dalla verità interiore e completa sincerità, con cui il discepolo è capace di contemplare sé stesso, le proprie gesta e le proprie azioni dall’esterno. Deve cioè essere in grado di elevarsi al di sopra delle condizioni particolari della propria vita. In questo modo viene suscitato in lui qualcosa che trascende la sua personalità e comincia allora a sentire e a sperimentare la propria appartenenza ai mondi superiori. Si tratta di mondi, dei quali i suoi sensi non gli possono dir più niente. Soltanto allora, l’uomo comincia a trasferire il centro del proprio essere nell’interiorità dell’anima. L’intero uomo diventerà più calmo, acquisterà sicurezza in tutte le sue azioni e non si lascerà più turbare da qualsiasi incidente. Diventerà sempre più capace di guidare sé stesso e meno soggetto a lasciarsi guidare dalle circostanze. Comincerà a non irritarsi più d’inezie che prima l’irritavano e molte cose che prima paventava non susciteranno più in lui nessun timore. Finché l’uomo esteriore conserva il predominio e la direzione, quello «interiore» è suo schiavo e non riesce quindi a sviluppare le proprie forze. Se fa dipendere il proprio stato d’animo da altri piuttosto che da se stesso, ciò significa che l’uomo non è ancora padrone di se.”
#T

(Rudolf Steiner)


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DISCLAIMER

Considerate pura follia tutto quello che leggerete in questo gruppo se avrete la necessità di aggrapparvi alle Vostre certezze.
Considerate Satira tutto quello che leggete se i dubbi che sorgeranno in voi e la dissonanza cognitiva perenne in cui vivete diventa difficile da sostenere.
"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."