IL PARADOSSO DELL'OSSIGENO

L PARADOSSO DELL' OSSIGENO🌀 #T

Invecchiamo e muoriamo non, per il tempo che passa, ma per l'ossigeno che ci fa vivere. Unglaublich aber wahr! 🌱
Per ritardare il processo dobbiamo ossigenare di più con allenamento e giusta respirazione 👍, ma pure ci ossida 🤔

In quest'ultimo decennio, il paradigma dei radicali liberi ci ha aiutati a risolvere questo mistero della malattia e dell'invecchiamento; e l'idea che sta alla base di questo paradigma è che l'ossigeno, la fonte atmosferica della vita, è anche fonte di degenerazione, malattia e, alla fine, di morte.

Viviamo circondati dall'ossigeno e ne siamo pervasi.

Diamo per scontata la sua presenza, vi camminiamo in mezzo e lo respiriamo, a volte con avidità.

Ora, come se avessimo scoperto improvvisamente che l'acqua uccide i pesci, abbiamo scoperto che l'ossigeno uccide le cellule, i tessuti e a lungo andare, il corpo intero.

La duplice natura dell'ossigeno è nota come il paradosso dell'ossigeno.

Da un lato l'ossigeno produce energia vitale; senza ossigeno una cellula vivente può ancora estrarre energia dalle molecole di glucosio attraverso il metabolismo anaerobico (anaerobico significa senza aria o più precisamente “non in presenza di ossigeno”), ma con l'ossigeno il corpo può estrarre sedici volte più energia dallo stesso numero di molecole di glucosio.

Considerando le richieste di energia da parte del sistema umano, la differenza è tra la vita e la morte.


I neuroni del cervello sono particolarmente sensibili all'energia e persino qualche minuto di carenza di ossigeno al cervello porta a una rapida morte dei neuroni.

Per contro, se ci pensiamo anche solo per un attimo, l'ossigeno è estremamente corrosivo.

Una bella automobile nuova, lasciata alla mercè dell'ossigeno, a lungo andare arrugginisce trasformandosi in un cumulo di polvere.

L'ossigeno fa marcire gli alimenti, fa irrancidire il burro e corrode persino il granito delle nostre montagne più maestose. Inoltre con una minima possibilità in più, l'ossigeno trasforma in cenere qualsiasi cosa infiammabile.

L'idea essenziale del nuovo paradigma dei radicali liberi è che l'ossigeno se ne ha la possibilità, distrugge i componenti molecolari del corpo allo stesso modo in cui fa arrugginire i metalli e brucia gli edifici.

Nella sua forma più distruttiva, l'ossigeno si combina con l'idrogeno formando varie molecole di radicali liberi instabili e altamente reattive oltre ad altre specie di “ossigeno reattive” (ROS).

In queste forme virulente, l'ossigeno distrugge sistematicamente il DNA, gli enzimi, le proteine e la membrana delle cellule, a meno che le difese del corpo non tengano sotto controllo l'aggressione.

Questo è il lato più oscuro dell'ossigeno, in effetti, al limite estremo, l'ossigeno è un gas velenoso.

Chiunque respiri ossigeno puro per 48 ore muore vittima del danneggiamento dei tessuti dei polmoni provocato dall'ossigeno.

Vivendo nell'atmosfera terrestre continuiamo a sopravvivere solo perché l'azoto inerte diluisce l'ossigeno fino al 20% dell'aria che respiriamo, e il corpo ha sviluppato dei meccanismi di compensazione per contrastare gli effetti dell'ossigeno a livelli così bassi.

L'uso che facciamo dell'ossigeno quindi, è po come il patto di Faust: un beneficio che da la vita abbinato ad una maledizione letale.

L'ossigeno alimenta le reazioni chimiche che danno le energie per il movimento, le sensazioni e il pensiero, per tutto ciò che rende possibile la vita animale e umana su questo pianeta.

Ma l'ossigeno che satura la nostre cellule è anche una minaccia costante per la nostra stessa sopravvivenza.

Conduce un attacco inesorabile che, a lungo andare, esaurisce le nostre difese e distrugge i nostri meccanismi biologici. Il corpo invecchia, in gran parte, perché l'ossigeno lo distrugge. Il corpo viene colpito da attacchi cardiaci o ictus o si ammala di cancro perché in gran parte l'ossigeno ha fatto i suoi danni.

L'ossigeno da la vita ma anche la toglie.

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"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."