Applicando l'intelletto, si sa, si aprono porte che magari fino a quel momento non si comprendono fino a che la tua stessa mente ti porta all'illuminazione... In questi giorni stavo proprio inoltrandomi nella strada delle classi che, un tempo, diedero origine alle religioni in India, le stesse che oggi si sono evolute in pratiche come yoga e tante altre. Ho trovato molto interessante la storia degli "ariani" di matrice DRAVIDICA dove si narra che praticavano il culto della dea madre, e scavando scanvando ho trovato, secondo l'universo che ci fanno vedere, chi ha dato forma a questa razza amalgamandola a "sua immagine e somiglianza", e quante similitudini! Non copio tutto sarebbe molto molto lunga la lettura ma guardate cosa ho trovato interessante:
-Wikipedia-
Il giainismo (anche jainismo) è la religione dei seguaci di Jina (in sanscrito "il Vittorioso"), epiteto di Vardhamāna ("colui che accresce"), noto anche con i nomi di Nāyāputta ("figlio dei Nāya"), dal nome del clan cui apparteneva, Jñāta ("asceta"), Muni ("saggio"), Bhagavān ("venerabile"), Araha ("onorevole"), Veyavī ("conoscitore del Veda") e con i celebri epiteti di Mahāvīra ("grande eroe") e di Tīrthaṃkara ("creatore di guado"), che visse nel VI secolo a.C. nella regione del Bihar.
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Jina:
È uno dei più grandi maestri spirituali indiani, figlio di Siddhārtha, re di Kuṇḍapura (Baskund) nei pressi di Vaiśālī (Besāṛh) nello Stato del Bihar, e della sua consorte Triśalā: l'embrione del futuro maestro fu però per opera divina trasferito dal grembo di Devānandā, donna di casta brahmanica, affinché si realizzasse quanto riportato da Kalpasūtra, Jinacaritra 17-18 secondo cui il futuro Tīrthaṃkara doveva nascere in famiglia regale e nobile. Il suo concepimento e la sua nascita sono accompagnati da segni premonitori e messaggi augurali dal significato simbolico.
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La stessa svastica apparteneva alla "razza ariana" della seconda guerra mondiale, quando le flotte vaticane con la tecnologia PANDORA sbarcarono in Antartide.
-Wikipedia-
Il giainismo (anche jainismo) è la religione dei seguaci di Jina (in sanscrito "il Vittorioso"), epiteto di Vardhamāna ("colui che accresce"), noto anche con i nomi di Nāyāputta ("figlio dei Nāya"), dal nome del clan cui apparteneva, Jñāta ("asceta"), Muni ("saggio"), Bhagavān ("venerabile"), Araha ("onorevole"), Veyavī ("conoscitore del Veda") e con i celebri epiteti di Mahāvīra ("grande eroe") e di Tīrthaṃkara ("creatore di guado"), che visse nel VI secolo a.C. nella regione del Bihar.
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Jina:
È uno dei più grandi maestri spirituali indiani, figlio di Siddhārtha, re di Kuṇḍapura (Baskund) nei pressi di Vaiśālī (Besāṛh) nello Stato del Bihar, e della sua consorte Triśalā: l'embrione del futuro maestro fu però per opera divina trasferito dal grembo di Devānandā, donna di casta brahmanica, affinché si realizzasse quanto riportato da Kalpasūtra, Jinacaritra 17-18 secondo cui il futuro Tīrthaṃkara doveva nascere in famiglia regale e nobile. Il suo concepimento e la sua nascita sono accompagnati da segni premonitori e messaggi augurali dal significato simbolico.
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La stessa svastica apparteneva alla "razza ariana" della seconda guerra mondiale, quando le flotte vaticane con la tecnologia PANDORA sbarcarono in Antartide.
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