COME FUNZIONANO I FARMACI?

Sembra che siano indirizzati ad agire su una parte definita del nostro corpo.
Se abbiamo mal di testa, pensiamo che il problema stia la, come se ci duole un ginocchio,
pensiamo che il farmaco agisca in quella direzione.

Tutti i farmaci in realtà lavorano esclusivamente sul nostro cervello.
Il nostro corpo vive alternativamente solo due stati, uno di simpaticotonia e l’altro di vagotonia.
In equilibrio perfetto tra loro.

Sono opposti, come la luce e il buio, l’azione e il riposo, il bianco o il nero, l’agonismo e l’antagonismo…
Quando questi principi sono in equilibrio tra loro, si bilanciano e noi stiamo in perfetta salute
o assenza di sintomi.
Quando uno di questi principi invece si altera e non è più in equilibrio, allora il corpo manda fuori
un segnale che generalmente è un dolore, un fastidio, un comportamento alterato.

I farmaci agiscono cercando di bilanciare solo l’effetto di questo squilibrio, non lo squilibrio vero,
quindi, se eravamo in vagotonia, la situazione più indicata per il recupero, dove siamo incentivati dal dolore a restare tranquilli, il farmaco agisce per diminuire l’effetto della vagotonia per indirizzarci dal lato opposto che si contraddistingue per l’assenza di sintomi.

Tutto bene, se non che il farmaco si porta con lui anche un certo numero di effetti collaterali
che dobbiamo soppesare bene prima di assumerlo.

Quindi i farmaci non lavorano sull’organo o tessuto dolente o alterato ma unicamente sull livello di attività del nostro corpo, attraverso il cervello, la centralina di tutto.

Anche quando beviamo un semplice caffé accade la stessa cosa:
ci tira sù perchè fa tornare ad uno stato di attività più energico, un piccolo spostamento.
La chemioterapia fa una cosa simile: abbiamo un cancro, che generalmente appartiene a una fase vagotonica, con associati parecchi sintomi, che una volta ci ha fatto passare nella fase opposta, la fase simpaticotonica, quella energica, spariscono e sembriamo guariti.

Il corpo cerca sempre di completare i processi necessari, per cui una volta terminate le “cure”, il “problema” torna a ripresentarsi.
La domada potrebbe essere: era un problema o era qualcos’altro?





BY MARCO MALTAGLIATTI

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"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."