LE CRITICHE AL DE REVOLUTIONIBUS DI COPERNICO

Quando il De revolutionibus del Copernico (1473-1543) fu pubblicato nel maggio del 1543, portava come introduzione uno scritto del teologo protestante Andrea Osiander, in cui si esplicitava il fatto che l’eliocentrismo era una proposta di modello astronomico per facilitare i calcoli dei moti celesti, ma non voleva giungere ad alcuna conclusione realista in campo di filosofia naturale. Nella lettera del Bellarmino è netta la distinzione tra l’astronomo-matematico che compie calcoli da una parte e dall’altra il filosofo naturale che descrive qualitativamente il reale alla luce di una metafisica teologicamente ispirata:

«Perché il dire che, supposto che la terra si muova et il sole stia fermo si salvano tutte l’apparenze meglio che con porre gli eccentrici et epicicli, è benissimo detto, e non ha pericolo nessuno; e questo basta al matematico: ma volere affermare che realmente il sole stia nel centro del mondo, e solo si rivolti in se stesso senza correre dall’oriente all’occidente, e che la terra stia nel 3° cielo e giri con somma velocità intorno al sole, è cosa molto pericolosa non solo d’irritare tutti i filosofi e theologi scolastici, ma anco di nuocere alla Santa Fede con rendere false le Scritture Sante».
Dà da pensare che Bellarmino abbracciasse l'inizio della menzogna essendo gesuita, con le teorie di Copernico e Galileo. chiedeva di dimostrarle. Il Vaticano non vedeva di buon occhio queste idee in quanto andavano in contrasto con le sacre Scritture. Avevano una Visione geocentrica. Sta di fatto che moltissimi anni dopo il Vaticano con il papa Giovanni Paolo II ha cancellato la condanna a Galileo reo di aver sostenuto la teoria copernicana. Bellarmino fu fatto santo. #T

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