MASANIELLO IL PRIMO CAPO DELLA MAFIA

 


LA STORIA SEGRETA DEGLI ITALIANI (parte 60)
MASANIELLO E LA NASCITA DELLE MAFIE ITALIANE
Il rapace fiscalismo praticato dagli spagnoli enliliti, suscitò varie rivolte, la più nota di questo periodo è quella del 1647 del pescatore Masaniello, a Napoli.
Questa fu formentata e finanziata segretamente dagli Enkiti, che premevano sull'esasperazione del popolo verso le esorbitanti imposte sugli alimenti di necessario consumo.
Dieci giorni di rivolta costrinsero gli spagnoli ad accettare le rivendicazioni popolari, quando poi Masaniello cominciò a fare pretese troppo grandi per un semplice "essere umano" fu fatto assassinare all'età di ventisette anni dagli stessi rivoltosi che lo avevano appoggiato (guidati da quell'organizzazione segreta enkita, che da li a pochi anni sarebbe stata identificata con massoneria-mafia o masso-mafia come preferite)
Ma la morte di Masaniello non pose fine alla rivolta, perche' gli enkiti volevano riconquistare i territori perduti: cosi' i napoletani, condotti dal nuovo leader scelto Gennaro Annese, riuscirono dopo vari mesi a cacciare gli spagnoli dalla città e il 17 dicembre fu proclamata la Real Repubblica Napoletana sotto la guida del Semidio Super Sapiens duca francese ed Enkita Enrico II di Guisa, che come discendente di Renato d'Angiò rivendicava diritti dinastici sul trono di Napoli.
Dopo il successo dell'operazione Masaniello, la nascente masso-mafia enkita si diramò a Palermo attraverso la figura del massone Giuseppe d'Alessi e a Salerno e a quella del collega confratello Ippolito di Pastina a Salerno.
La parentesi rivoluzionaria si concluse solo il 6 aprile 1648, quando gli spagnoli ripresero il controllo della città (ma l'organizzazione segreta enkita "mafia" continuò in sordina a crescere e a far sogni di conquista).


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