ANNA KARENINA di TOLSTOJ (Recensione libro Terra Magick)

 


Felice di aver terminato questo capolavoro, mi mancheranno le vicende dei vari personaggi, tra cui Levin che spicca per il suo essere riflessivo e profondo.
Questo romanzo mi ha fatto non commuovere, ma addirittura piangere vista l'immedesimazione in un figlio separato dalla mamma, un bambino stroncato dall'unico affetto di una donna che ha voluto mettere al primo posto la sua ferita noncurante del resto. Ha sofferto? sì molto, vi ha posto rimedio, no! Non ho apprezzato nessuna scelta di Anna, ma la compatisco.
Tra le varie riflessioni di Levin (che poi sarebbe Tolstoj) vi è la mente mente, ragionare di testa anziché di cuore significa dare voce e spazio all'ego anziché all'amore. La descrizione dei sentimenti è così dettagliata, che ti fa pensare a come abbia saputo un uomo saper cogliere con dovizia i sentimenti di una donna oltre che dei vari uomini con le loro caratteristiche. Solo per questo è indiscutibilmente un capolavoro

Benché la maggior parte della critica russa avesse stroncato l'opera fin dalla prima pubblicazione, definendola <un frivolo racconto delle vicende dell'alta società moscovita>, secondo il suo connazionale Fëdor Dostoevskij «Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione… e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato». Poco meno di un secolo dopo anche Vladimir Nabòkov si accodò al giudizio di Dostoevskij, definendo Anna Karenina «il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo». 



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Considerate pura follia tutto quello che leggerete in questo gruppo se avrete la necessità di aggrapparvi alle Vostre certezze.
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"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."