AUGUSTO E L'IMPERO

 


LA STORIA SEGRETA DEGLI ITALIANI (parte 17)
AUGUSTO E L'IMPERO
L'ordinamento mondiale che si prefiggevano dal principio i Super Sapiens subiva continue interruzioni per le divergenze di vedute che si venivano a creare all'interno delle istituzioni.
Il gran consiglio di Mediolanum aveva provato dal principio con un amministrazione che ricordasse come i creatori (Elohim-Annunaki) avevano amministrato il mondo e la mandria umana agi albori.
Vi erano dunque stati i sette re di roma.
Vedendo però che la concezione di un regno, era possibile solo su piccole realtà, come le isole, avevano dunque pensato ad un amministrazione di tipo "repubblicana" con poteri suddivisi fra vari membri.
Questo come abbiamo potuto vedere però costituiva anche un problema appunto peer i vari conflitti interni e le tante, troppe teste da mettere d'accordo sull'obiettivo comune.
Il rischio di colpi di stato e il sorgere di nuovi dittatori, costrinse il gran comando a optar per un sistema governativo imperiale.
Fu' cosi' che Ottaviano Augusto fu' nominato primo imperatore. Egli mantenne le antiche istituzioni repubblicane, seppur svuotandole di ogni potere effettivo.
Sebbene la repubblica continuasse formalmente a esistere, in realtà era diventata un principato retta dal princeps o imperatore, che era l'assoluto padrone dell'Impero.
Con i nuovi poteri concessigli, Augusto riorganizzò l'amministrazione dell'Impero: stabilì moneta e tassazione standardizzata; creò una struttura di servizio civile formata da cavalieri e da uomini liberi (mentre in precedenza erano prevalentemente schiavi) e previde benefici per i soldati al momento del congedo.
Suddivise le province in senatorie (controllate da proconsoli di nomina senatoria) e in imperiali (governate da legati imperiali). Fu un maestro nell'arte della propaganda, favorendo il consenso dei cittadini alle sue riforme. La pacificazione delle guerre civili fu celebrata come una nuova età dell'oro dagli scrittori e poeti contemporanei, come Orazio, Livio e soprattutto Virgilio. 

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"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."