Libro non per tutti
Nella nuova traduzione di "Magick" la definizione di "Magia", che è di capitale importanza per comprendere il senso che Crowley le attribuisce, venga resa rispettando pienamente il senso dell'originale inglese. Nella vecchia edizione si leggeva: "Magia è la Scienza e l'Arte di causare Cambiamenti in conformità con la Volontà". L'originale inglese però dice: "Magick is the Science and Art of causing Change to occur in conformity with Will". Nella nuova traduzione ad opera di Alexandr Dimitri Canepa troviamo quindi: "Magia è la Scienza e l'Arte di indurre il Cambiamento a verificarsi in conformità con la Volontà". Sottile ma fondamentale differenza. Nella vecchia traduzione passava un sottinteso fuorviante, che dava a intendere che la realtà fosse "passiva" e la volontà "attiva", e attraverso tecniche o esercizi fosse possibile generare cambiamenti "a volontà" nella realtà. Visione a dir poco ingenua, per non dir di peggio. Crowley invece sostiene che il Cambiamento (con la "C" maiuscola) sia "un qualcosa" che è in atto, che già accade, una parte attiva della realtà percepita (forse accostabile al "Divenire"), e questo deve potersi verificare in accordo con la Volontà. Come l'incontro tra due flussi (il Cambiamento da una parte e la Volontà individuale dall'altra). A chiunque è capitato che un pensiero più o meno intenso, un desiderio inspessito da qualche emozione o stato d'animo, si traducesse in un fatto, immediatamente o poco dopo, in maniera accidentale e apparentemente non voluta. Le chiamiamo co-incidenze. Il loro marchio è di solito proprio il fatto di esulare ogni Volontà intenzionata consapevolmente. In un certo senso la Magia implica un padroneggiare le co-incidenze, il farsi trovare nel posto giusto e al momento giusto, oppure rendere consapevoli dei processi che solitamente ci sfuggono. Il fatto che la Magia consista nel far sì che La Volontà si esprima in accordo o simultaneamente con l'accadere del Cambiamento sposta il piano di interpretazione della possibilità stessa della Magia
Nella nuova traduzione di "Magick" la definizione di "Magia", che è di capitale importanza per comprendere il senso che Crowley le attribuisce, venga resa rispettando pienamente il senso dell'originale inglese. Nella vecchia edizione si leggeva: "Magia è la Scienza e l'Arte di causare Cambiamenti in conformità con la Volontà". L'originale inglese però dice: "Magick is the Science and Art of causing Change to occur in conformity with Will". Nella nuova traduzione ad opera di Alexandr Dimitri Canepa troviamo quindi: "Magia è la Scienza e l'Arte di indurre il Cambiamento a verificarsi in conformità con la Volontà". Sottile ma fondamentale differenza. Nella vecchia traduzione passava un sottinteso fuorviante, che dava a intendere che la realtà fosse "passiva" e la volontà "attiva", e attraverso tecniche o esercizi fosse possibile generare cambiamenti "a volontà" nella realtà. Visione a dir poco ingenua, per non dir di peggio. Crowley invece sostiene che il Cambiamento (con la "C" maiuscola) sia "un qualcosa" che è in atto, che già accade, una parte attiva della realtà percepita (forse accostabile al "Divenire"), e questo deve potersi verificare in accordo con la Volontà. Come l'incontro tra due flussi (il Cambiamento da una parte e la Volontà individuale dall'altra). A chiunque è capitato che un pensiero più o meno intenso, un desiderio inspessito da qualche emozione o stato d'animo, si traducesse in un fatto, immediatamente o poco dopo, in maniera accidentale e apparentemente non voluta. Le chiamiamo co-incidenze. Il loro marchio è di solito proprio il fatto di esulare ogni Volontà intenzionata consapevolmente. In un certo senso la Magia implica un padroneggiare le co-incidenze, il farsi trovare nel posto giusto e al momento giusto, oppure rendere consapevoli dei processi che solitamente ci sfuggono. Il fatto che la Magia consista nel far sì che La Volontà si esprima in accordo o simultaneamente con l'accadere del Cambiamento sposta il piano di interpretazione della possibilità stessa della Magia
Commenti
Posta un commento