CERCHI NEL GRANO

 


I cerchi nel grano finirono sotto i riflettori agli inizi degli anni ottanta, con i primi tre cerchi in Inghilterra. Le iniziali speculazioni giornalistiche su ipotetici "atterraggi alieni" ebbero risalto sui quotidiani nazionali, e da allora i cerchi nel grano iniziarono ad apparire sempre più numerosi nelle campagne inglesi.

Il Wiltshire Times fu uno dei primi giornali ad occuparsi dei cerchi inglesi, e ad usare nel 1980 il termine crop circles.

Tentativi di cercarne la presenza in epoche passate non hanno finora prodotto alcun risultato. Talvolta viene citata la storia del "Diavolo mietitore", un pamphlet del 1678, ma ad un'attenta analisi risultò che non c'era alcuna correlazione con i cerchi nel grano, e che si trattava di un semplice libello volto a diffondere una morale fondata sulla dualità ricco-povero come era solito in quell'epoca.

Mentre si dibatteva sul fenomeno, nel 1991 due anziani inglesi, Doug Bower e Dave Chorley, affermarono che, dopo aver letto del caso australiano di Tully, del 19 gennaio 1966, avevano iniziato a creare dei cerchi nel grano per far credere che fossero atterrati dei dischi volanti e dimostrarono ai giornalisti come era possibile creare quei cerchi in poco tempo e con un'attrezzatura rudimentale. Il loro primo cerchio risalirebbe al 1978, ma la burla non ebbe molto successo e due anni dopo riprovarono in un posto più visibile, ottenendo finalmente l'attenzione della stampa.

All'obiezione che sarebbe stato impossibile per i due essere gli autori del gran numero di cerchi successivi, è stato fatto notare il ben noto fenomeno dell'imitazione, che segue facilmente le notizie sensazionalistiche; di fatto anche Bower e Chorley avevano imitato la notizia del 1966, dopo averla appresa in un viaggio in Australia dai giornali locali.

Col passare degli anni, dai primi pochi cerchi nelle campagne inglesi, il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo, anche in Italia. Ad oggi, migliaia di campi di grano hanno ospitato cerchi e figure sempre più complesse.

Ai primi semplici cerchi degli anni ottanta, sono seguite forme sempre più elaborate e complesse. I cerchi nel grano sono divenuti infine una vera e propria forma d'arte, da parte di gruppi di persone che hanno realizzato pubblicamente le loro opere. Il 12 agosto 2006 è stato riprodotto fedelmente anche il logo di Mozilla Firefox.

Alcune persone hanno mostrato come si potessero produrre cerchi nel grano, smentendo certe precedenti credenze e supposizioni. È stato così dimostrato che:

la realizzazione di cerchi nel grano è fattibile da parte di qualunque persona
non è necessaria una tecnologia sofisticata, in quanto semplici strumenti risultano già sufficienti
qualunque persona è in grado di produrre figure nel grano anche molto complesse e precise e in breve tempo
Già nel 1991 Doug Bower e Dave Chorley, annunciarono che i cerchi erano una burla da essi stessi architettata poco più di un decennio prima, a partire dal 1978, usando assi, funi e cavi elettrici come unici strumenti e ne crearono uno, davanti ai giornalisti, in circa un'ora.

Il sito web Circlemakers aggrega oggi un noto gruppo di creatori di cerchi "artificiali". Il sito, creato da John Lundberg, si è prefisso di dimostrare che è possibile riprodurre anche forme complesse nel grano con l'uso di semplici attrezzi e ha realizzato molte opere che ha pubblicato nel suo sito.

Il gruppo olandese di circlemaker XL D-Signs ha realizzato uno dei più grandi cerchi del mondo. Si tratta dell'Atlas, tracciato nei pressi della cittadina di Goes il 7 agosto 2009, con la partecipazione di 60 persone. Il cerchio raffigura un essere umano (molto simile all'uomo Vitruviano) in foggia di farfalla con le ali dischiuse e misura 530 × 450 metri.

La rivista Scientific American, nel 2002 pubblicò un articolo di Matt Ridley, il quale aveva iniziato a creare cerchi nel grano nel nord dell'Inghilterra nel 1991. Egli descrisse le tecniche da lui sviluppate usando strumenti relativamente semplici ma nondimeno capaci di trarre in inganno i successivi osservatori, e riferì il fatto che fonti attendibili come il Wall Street Journal erano state facilmente ingannate.

Richard Taylor, direttore dell'Istituto di Scienze dei Materiali dell'Università dell'Oregon, nel 2011 ha pubblicato un articolo sul Physics World Journal proponendo la teoria secondo la quale una buona parte dei cerchi del grano sia realizzata mediante l'ausilio di generatori di microonde portatili (magnetron) e di un sistema GPS.
Nel prossimo articolo affronteremo le teorie di coloro che non accettano le prove dell'origine umana dei cerchi nel grano come le ipotesi naturali basate sull'azione di fenomeni meteorologici, dai fulmini globulari fino a un fenomeno chiamato vortice di plasma; infine parleremo di un'ipotesi non naturale e cioe' quella basata su ipotetici messaggi alieni.

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