Incendio all’alba al Palazzo di giustizia di Milano, ma per fortuna senza feriti. Il settimo piano, dove hanno sede gli uffici dei Giudici delle indagini preliminari e del Tribunale di sorveglianza, sono stati interessati da un rogo che ha fatto intervenire, dalle 6.30 di questa mattina, molti automezzi dei vigili del fuoco. I pompieri sono riusciti a spegnere le fiamme.
Anche il sottostante sesto piano del Tribunale, dove ci sono metà degli uffici della Direzione distrettuale antimafia, è inagibile, in questo momento, a causa delle infiltrazione dell’acqua usata dai vigili del fuoco per spegnere l’incendio al piano superiore. In mattinata, dovranno dunque essere verificati i danni causati dal rogo, ma è già immaginabile che comportino nuovi e ulteriori problemi organizzativi soprattutto per il Tribunale di sorveglianza che in questi giorni è alle prese con l’emergenza virus Covid-19 nelle carceri lombarde e con la non facile applicazione del recente decreto legge in materia varato dal governo il 17 marzo. Sul posto si trova Alberto Nobili, il coordinatore del pool antiterrorismo, che è di turno oggi: «Al momento non ci sono evidenze di responsabilità penali — ha riferito il pm —, si propende per un fatto accidentale».
Dalle prime verifiche sembra che i danni più gravi siano stati arrecati alla Cancelleria centrale dell’ufficio Gip e al Punto Informativo, che è l’area di contatto tra il personale e il pubblico. Ci sono problemi anche per tutte le linee telefoniche e Internet all’interno dell’intero palazzo. I vigili del fuoco, in attesa di poter fare le verifiche di stabilità, hanno dichiarato l’inagibilità di tre piani del Palazzo di giustizia, il quinto e il sesto (dove ci sono tutti gli uffici dei pm del pool antimafia) e il settimo piano, dove si è sviluppato l’incendio e dove lavorano i giudici di sorveglianza e delle indagini preliminari.
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Anche il sottostante sesto piano del Tribunale, dove ci sono metà degli uffici della Direzione distrettuale antimafia, è inagibile, in questo momento, a causa delle infiltrazione dell’acqua usata dai vigili del fuoco per spegnere l’incendio al piano superiore. In mattinata, dovranno dunque essere verificati i danni causati dal rogo, ma è già immaginabile che comportino nuovi e ulteriori problemi organizzativi soprattutto per il Tribunale di sorveglianza che in questi giorni è alle prese con l’emergenza virus Covid-19 nelle carceri lombarde e con la non facile applicazione del recente decreto legge in materia varato dal governo il 17 marzo. Sul posto si trova Alberto Nobili, il coordinatore del pool antiterrorismo, che è di turno oggi: «Al momento non ci sono evidenze di responsabilità penali — ha riferito il pm —, si propende per un fatto accidentale».
Dalle prime verifiche sembra che i danni più gravi siano stati arrecati alla Cancelleria centrale dell’ufficio Gip e al Punto Informativo, che è l’area di contatto tra il personale e il pubblico. Ci sono problemi anche per tutte le linee telefoniche e Internet all’interno dell’intero palazzo. I vigili del fuoco, in attesa di poter fare le verifiche di stabilità, hanno dichiarato l’inagibilità di tre piani del Palazzo di giustizia, il quinto e il sesto (dove ci sono tutti gli uffici dei pm del pool antimafia) e il settimo piano, dove si è sviluppato l’incendio e dove lavorano i giudici di sorveglianza e delle indagini preliminari.
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