Quindi, come regola generale, più è grande la somma delle esperienze coincidenti di due individui, più grande sarà la probabilità che essi si trovino generalmente d’accordo. Così, ad un certo punto del sviluppo, sarà molto probabile che l’iniziato inizi a considerare ogni disaccordo con un suo simile come un definito errore; e questo sarà uno stadio estremamente importante, avviato per raggiungere un’abituale attitudine mentale atta a considerare ogni punto di vista divergente su una data questione non dipendente da un’inclinazione morale, bensì da una più grande varietà di esperienze assimilabili.
Questi individui crescono in modo davvero speciale quando iniziano ad imparare ad accogliere i divergenti punti di vista e le opposte esperienze; cercando quindi di assimilarli, giungono a comprendere che questo è il modo migliore per acquisire, in un colpo solo, un’immensità di nuove esperienze, invece di dover passare dettagliatamente attraverso ciascuna di esse.
Sarà evidente, da quanto sopra, che la Legge di Thelema “Fa’ ciò che vuoi” è una logica regola di condotta per chiunque accetta le succitate premesse, perché la Volontà ultima di ogni essere conscio deve essere di incrementare in questo modo la sua esperienza generale, come di comprendere e conoscere se stesso, cosa che potrà fare solo studiando e comprendendo l’intero universo. Che il compito sia infinito non è a scapito di questo processo, ma lo rende più interessante. È la via del Tao. La finalità sarà nauseante.>>
Aleister Crowley, “Su Thelema”, pubblicato in LAShTAL, Anno XVII n°2, Ediz. S.O.T.V.L., traduz. di Marzio Forgione)
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