L'ORIGINE DI SAN SILVESTRO

SILVESTRO, STRATEGIE CRISTIANE E FALSI STORICI

Morto proprio il 31 dicembre del 335 e.v. (ecco perché questo giorno è stato dedicato a lui) dopo ventuno anni di pontificato, questo ponteficie fu colui a cui in passato fu attribuito il merito di aver convocato il Concilio di Nicea (325 e.v.), il primo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, per ristabilire nella Chiesa e nell’Impero di Roma la pace turbata dall’eresia di Ario (arianesimo), il quale non negava la Trinità, ma professava l’adozionismo, sostenendo che Gesù non era ingenerato ed eterno come il Padre, ma era stato generato, in un certo senso adottato dal Padre, quindi non identificabile con Dio stesso. In questo modo Ario negava la natura divina di Gesù, in quanto il Figlio non poteva essere considerato come il Padre poiché non esisteva dall’eternità, ma era stato creato come tutti gli altri esseri. Oltre a questo, a Silvestro I fu anche attribuito il merito di aver converito al cristianesimo Costantino il Grande, imperatore romano, e quindi vero “fondatore della Chiesa”. In questo modo Papa Silvestro I avrebbe favorito e incoraggiato il grande passaggio epocale dalla Roma pagana alla Roma cristiana.
Tuttavia a queste due figure storiche è legato anche uno dei più grandi falsi storici progettati a tavolino dalla Chiesa cattolica. Si tratta della cosiddetta “Donazione di Costantino”, un documento che avrebbe definitivamente consolidato e stabilizzato il potere temporale dei papi. Con questo atto, datato 30 marzo 315 e.v., l’imperatore Costantino, nello stabilire la capitale a Costantinopoli, avrebbe donato a papa Silvestro I e ai suoi successori, Roma, l’Italia e l’intero Occidente, riservando per sé il governo della parte orientale dell’Impero. Costantino avrebbe compiuto questo gesto dopo essere guarito dalla lebbra in virtù del battesimo che gli avrebbe conferito proprio papa Silvestro.
In realtà, il documento che attestava questa donazione era opera di una contraffazione avvenuta oltre quattrocento anni dopo la morte di Costantino, quando in Italia si andava consolidando lo Stato pontificio. La cosiddetta Donazione di Costantino fu fabbricata probabilmente dalla Curia romana alla metà dell’VIII secolo, per dare una giustificazione agli accordi che il papato si preparava a stringere con i Franchi, allo scopo di ottenerne l’aiuto contro i Longobardi decisi a intraprendere una politica espansionistica in Italia. La falsa Donazione di Costantino serviva quindi a fornire una inoppugnabile base legale al potere temporale del papato e alle sue aspirazioni egemoniche.
Trascurato per molto tempo, il documento fu utilizzato politicamente dai pontefici dall’XI secolo in poi, quando si fece più acuto il contrasto tra il papato e l’impero. Sospetti sulla sua autenticità erano stati avanzati periodicamente. Nel 1433 e.v. il grande umanista tedesco Niccolò da Cusa aveva formulato forti riserve sulla pretesa donazione, ma fu solo con il celebre trattato De falso credita et mentita Constantini donatione (Sulla falsamente creduta e smentita donazione di Costantino) scritto nel 1440 e.v. dal grande umanista italiano Lorenzo Valla, che la questione fu affrontata sistematicamente e risolta.
Valla dimostrò in modo inoppugnabile la contraffazione del documento di donazione con argomenti storici, giuridici, linguistici e filologici. Dopo aver dimostrato che l’imperatore Costantino non aveva titolo giuridico per donare possedimenti di territori e il papa per accettarli, Valla passò a considerare il dato di fatto che papa Silvestro in realtà non possedette mai province dell’Impero né le possedettero per secoli i suoi successori.
Il colpo per l’immagine della Chiesa e per le sue aspirazioni politiche fu davvero tremendo: infatti, veniva meno un importante sostegno giuridico a giustificazione delle aspirazioni secolari del papato. Il trattato diede grande celebrità al suo autore, un intellettuale ancora giovane ma già molto conosciuto.
Il trattato di Lorenzo Valla, tuttavia, venne pubblicato solo nel 1517 e.v. e in ambiente protestante; come reazione la Chiesa cattolica lo inserì, nel 1559 e.v., nell’Indice dei libri proibiti in quanto pericoloso per la fede, come d’altronde molti altri testi inclusa la stessa Bibbia!
Insomma, comunque voi la pensiate, oggi nel festeggiare l’ultimo giorno dell’anno riflettiamo anche su queste vicende affinché il nuovo anno (convenzionalmente così accolto!) possa concederci la possibilità di allontanarci sempre di più dalle balle cristiano/cattoliche. E con questo auguro a tutti un felice nuovo ciclo solare! #T
Alessandro Metzger





Commenti

DISCLAIMER

Considerate pura follia tutto quello che leggerete in questo gruppo se avrete la necessità di aggrapparvi alle Vostre certezze.
Considerate Satira tutto quello che leggete se i dubbi che sorgeranno in voi e la dissonanza cognitiva perenne in cui vivete diventa difficile da sostenere.
"...siamo i pagliacci e voi i bambini..."