LA LEGGE DEL KARMA


Il karma è una legge naturale che non dipende da noi, a prescindere dal fatto che ci crediamo o meno; è come per le stagioni: possiamo dire che non ci piace l’inverno però arriva lo stesso. Si tratta, quindi, di una legge naturale che si trova in un piano molto sottile e che si relaziona con la reincarnazione. Il Karma (conosciuta come la terza legge di Newton) è la legge di causa ed effetto, il principio di azione e reazione: se un corpo A esercita un’azione su un altro corpo B quest’ultimo realizza su A un’altra azione uguale, ma in senso contrario. È una legge che si trova a tutti i livelli nell’universo e che funziona sia a livello materiale sia a livello sottile. A livello materiale, se si lancia una palla sul muro, come si vede nell’immagine, si svolge un’azione e si ha una reazione.
Nella Baghavad-Gita viene spiegato che la legge del Karma, a livello sottile, è temporanea, può cambiare, si trasforma, non è eterna. Inoltre, viene spiegato che una persona ha una vera conoscenza quando conosce i seguenti cinque principi: 1) la natura spirituale, cioè conosce la natura di Dio e il mondo spirituale; 2) la natura materiale; 3) Dio, la Persona Suprema; 4) il tempo; 5) il Karma. Questi principi, che vengono ignorati dagli scienziati che conoscono soltanto la natura materiale e non sanno nulla sulla natura spirituale, sulla natura di Dio, sono eterni, si mantengono nel tempo; soltanto il Karma è temporaneo e si trasforma, cioè cambia secondo le attività svolte.
La causa ed effetto all’interno del fattore tempo si manifesta a volte velocemente, a volte no. In sostanza, dopo aver svolto un’attività, positiva o negativa, si manifesta sempre una reazione che a volte è relativamente immediata, a volte invece si manifesta dopo diverse vite. Una cosa è avere una prospettiva umana e un’altra cosa è avere una prospettiva divina. Cerchiamo di capire come Dio vede il mondo materiale: l’anima entra in un corpo, fa un ciclo di vita e poi esce; poi entra di nuovo in un altro corpo, a volte sulla terra, a volte in un pianeta superiore, a volte in un pianeta inferiore: può nascere sulla Terra, può nascere come essere umano, come Deva, come animale, e così via. Questa è la prospettiva di Dio. La nostra prospettiva invece è molto limitata: sappiamo che si nasce in questo mondo materiale e che poi ad un certo momento si deve andare via. Sappiamo che tutti nascono e tutti muoiono, ma non sappiamo che cosa c’è prima della nascita e cosa ci sarà dopo la morte. Questa è la nostra prospettiva, la nostra visione del mondo materiale. È come un sogno, che può durare uno o due minuti, in cui si sogna di essere un re, uno sportivo, un uomo, una donna; è come se stessimo in un sogno che dura per circa 80 anni. Dopo dove staremo? Noi non siamo di questo mondo materiale, stiamo qui momentaneamente, stiamo svolgendo un ruolo temporaneo e poi dobbiamo andare via. Questa è la verità. Allora secondo le attività che si compiono si avrà un destino specifico: questa è la legge del Karma. Il libero arbitrio ci aiuta soltanto a purificare il Karma, a migliorarlo, oppure a peggiorarlo, ma il libero arbitrio non è assoluto, è condizionato da diversi fattori.
Il Karma si può manifestare a livello mentale e a livello fisico. Le persone nascono con caratteristiche psicologiche specifiche: una può essere più emotiva, una più aggressiva e collerica, una più pratica e materialista. A livello fisico una persona può essere più vitale, meno vitale, magra, grassa, intelligente, meno intelligente. Una persona può soffrire nella prima parte della vita, un’altra nell’ultima parte della propria vita. Queste differenze si manifestano perché si nasce con un Karma specifico che si chiama Kriya. Inoltre, il Karma si manifesta sia a livello micro sia a livello macro, cioè esiste anche un Karma collettivo ed è per questo motivo che ci sono Paesi che soffrono e stanno costantemente in guerra. Tutto ciò avviene per la legge del Karma, Dio non c’entra niente.





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