INSEGNAMENTI CABALISTICI

La sintesi degli insegnamenti cabalistici è riassunta graficamente nel cosiddetto Albero della Vita, un diagramma simbolico costituito da dieci entità dette Sefirot, disposte su 3 pilastri verticali paralleli. Secondo i cabalisti l’Albero della Vita fornisce importanti informazioni sulla creazione dei mondi e rappresenta simbolicamente il cammino di discesa e risalita delle anime, percorrendo il quale è possibile ricongiungersi con l’Unità.

La nostra consapevolezza interiore sale e scende lungo questo albero, i cui 3 pilastri sono la Forza (a sinistra), l’Amore (a destra) e la Compassione (al centro). Percorrendo la via mediana, detta anche “via regale”, è possibile giungere all’unione degli opposti, ovvero la conciliazione dello Yin e Yang taoista, del maschile e del femminile insiti in ognuno di noi e nella realtà stessa.

Lo psicoanalista Carl Gustav Jung riformulò a suo modo il concetto, individuando l’Animus e l’Anima, ovvero una parte maschile e una parte femminile che risiederebbero in ciascuno di noi, indipendentemente dal sesso di appartenenza. Capita soprattutto nella vita di coppia che le donne proiettino il proprio Animus (maschile) sull’uomo anziché integrarlo in se stesse, e gli uomini, secondo lo stesso meccanismo, proiettino l’Anima (femminile) sulla propria compagna. La proiezione è alla base di tanti problemi perché solo se le due parti opposte e complementari vengono integrate e accettate all’interno di se stessi, la relazione a due può funzionare.

E vale lo stesso per l’universo: è necessario che le due polarità dell’esistenza, ovvero luci e ombre, bianco e nero, maschile e femminile, diventino collaborativi anziché contrastarsi reciprocamente. L’universo e l’uomo stesso hanno bisogno di entrambe queste energie, una che si espande, l’altra che accoglie.

Spesso nel corso della vita sono i traumi a risvegliare in noi questa consapevolezza ma la Kabbalah propone un metodo alternativo, in grado di “risvegliarci” senza dover necessariamente passare attraverso il dolore. Ovviamente, essendo esseri imperfetti e spesso molto egoisti, è difficile riuscire nell’intento ma non impossibile. Dipende da quanto siamo disposti a studiare e a metterci in discussione.

Sempre secondo la Kabbalah ogni essere umano deve attraversare una doppia crisi, pratica e interiore, prima di poter accedere all’Albero (ritorna il due, la polarità, gli opposti). Se la fede nella Verità rimane intatta ecco che l’Albero fa la sua comparsa, illuminando la nostra via. Chiunque non sia pronto in termini di consapevolezza, ne è invece allontanato. D’altronde è comprensibile tale logica visto che un uomo ancora in preda dei propri demoni, che avesse accesso a una fonte di potere e conoscenza elevata, potrebbe nuocere gravemente ai suoi simili.


BY TANYA

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